domenica 8 gennaio 2012

Cosa sono i valori?

Una domanda cruciale nell'analisi filosofica è quella che ci porta a interrogarci su cosa siano i valori. Essenzialmente essi sono ciò che rende un individuo valido e meritevole di stima agli occhi del prossimo. Nel tempo tali valori sono mutati ma in nessun caso possiamo riconoscerne la loro universalità ed effettiva validità. Già Nietzsche puntava il dito contro i valori antivitali promossi dal Cristianesimo, criticando l’assoluta irrazionalità e insensatezza nel riconoscere come peculiarità umane meritevoli di stima, l’inclinazione al sacrificio e alla carità, la castità e l’autoflagellazione. Insensatezza e irrazionalità a parte, per quale motivo l’uomo dovrebbe accettare ossequiosamente come valore un precetto antivitale? Non tutti condividerebbero, verrebbe meno l’universalità e quindi, non saremmo in presenza di un valore. Anche Onfray, in tempi più recenti ha attaccato l’esaltazione dei valori antivitali, senza però soffermarsi sull’aspetto più moderno e ampio del discorso. Oggi a questi valori, se ne sono affiancati altri: la ricchezza e la bellezza fisica dominano l’immaginario collettivo della nostra società, venendo visti come obiettivi da raggiungere con ogni mezzo. Nel mondo contemporaneo il denaro eleva l’individuo a figura da osannare ma non è detto che effettivamente la ricchezza debba essere considerata un valore; essa genera disparità e, per questo, genererà stima in alcuni e sentimenti opposti in altri, in coloro che da tale ricchezza sono penalizzati o in coloro che vorrebbero possederla e invece non la possiedono. Ciò mostra in maniera inequivocabile la mancanza di universalità di ciò che noi definiamo valore, poiché, altrimenti, tutti noi lo riconosceremmo come degno di stima incondizionatamente. La bellezza fisica a sua volta manca dell’universalità necessaria per essere definita un valore, poiché, sempre ammesso che la bellezza possa essere definita in maniera oggettiva, essendo indipendente dalle capacità, non può generare stima, al più ammirazione; piuttosto genererà invidia nell’individuo che ne è sprovvisto. I valori dovrebbero necessariamente scaturire dalla morale ma, non essendo quest’ultima ad oggi conoscibile, non potrà essere conoscibile neppure ciò che da essa eventualmente scaturirebbe.

4 commenti:

  1. Stavo proprio cercando un blog del genere!! Veramente bello!!

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  2. Ritengo in primo luogo che il problema sia principalmente riferito allo scenario occidentale. Comparando gli stili di vita delle varie parti del mondo, più specificatamente prendendo in esame i paesi, che, come il nostro sono dominati da una fede di tipo monoteista, si può notare subito una grande differenza. Dal mio punto di vista la mancanza di intreccio tra religione e società è alla base della decadenza morale e spirituale occidentale. Non ho intenzione di utilizzare la religione come base della mia argomentazione ma ritengo che sia un esempio "calzante". In paesi dove il progresso scientifico ed i benefici dei beni materiali hanno mostrato all'uomo la realtà dell'unicità della vita e la concretezza insita nel sapere che non ci è dato conoscere "se esiste un altro luogo oltre questo quando spiriamo" ha portato la maggioranza delle persone a preoccuparsi di più per questa vita e per i piaceri che può trarne piuttosto che valorizzare altri valori.
    Una testimonianza è l'annullarsi della morale, che si piega ove i desideri dell'uomo moderno si fanno più pressanti. L'illegale è non è tollerato nella maggior parte dei casi fino al momento in cui al soggetto non sorge un desiderio che non è in grado di soddisfare. La religione aveva una presa fortissima sulle persone quando queste non erano acculturate, aveva una presa enorme quando era lei stessa a scandire i ritmi delle persone. Per quanto riguarda i valori antivitali dal mio punto di vista ritengo che il sacrifico e le punizioni corporali auto-inflitte come il famoso cilicio usato per riproporre le sofferenze del Cristo in croce furono viste come un mezzo palese di fede. Testimonianza che l'uomo è veramente devoto quando riesce a punirsi nella carne ancora più che nello spirito. La ricchezza è diretta discendente dei tempi feudali. Ove una volta il signore regnava con eserciti ora regna con grandi conti in banca, similare è l'aspetto delle arene che da campi di morte per schiavi ed animali si sono trasformate in campi di calcio dove non è raro il manifestarsi di comportamenti umani riprovevoli e dimostranti la natura violenta ed insensata dell'uomo. Ottimo blog, sono rari i luoghi in cui si possa trattare di questi argomenti. Non sono riuscito a non dire la mia, non ci riesco mai a dire il vero e credo che le persone desiderino in fondo trattare di questi argomenti. Sono rari i luoghi in cui poterlo fare, tuttavia vanno custoditi e non divulgati se non a chi merita. Perchè la serietà così come il sapere e il potere dal mio punto di vista è un dono che è destinato a pochi e non gettato sulle labbra di molti.

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  3. Grazie Federica per i complimenti, sono molto contento che il blog ti piaccia.
    Grazie anche a te anonimo, per l'intervento e per i complimenti. Il tuo intervento è molto interessante e spero ce ne saranno molti altri.

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  4. ha scritto solo una riga, mentre l'anonimo precedente ha fatto un vero e accurato "intervento", ma tu ti complimenti solo con lei.
    la conosci o è un'inutile tentativo di conquistarla?

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